Riforma dello sport: locali ASD e SSD, più flessibilità e meno costi

La riforma dello sport ha introdotto importanti novità in materia di destinazione d'uso dei locali utilizzati da ASD e SSD. La nuova norma consente alle ASD e SSD di svolgere le proprie attività statutarie in qualsiasi tipo di locale, purché non di tipo produttivo.

Introduzione:

La riforma dello sport, introdotta dal decreto legislativo n. 36 del 28 febbraio 2021, ha introdotto importanti novità in materia di destinazione d'uso dei locali utilizzati da associazioni e società sportive dilettantistiche (ASD e SSD).

Dettaglio:

In particolare, la nuova norma consente alle ASD e SSD di svolgere le proprie attività statutarie in qualsiasi tipo di locale, purché non di tipo produttivo.

In precedenza, le ASD e SSD erano obbligate a svolgere le proprie attività in locali con destinazione d'uso compatibile con le attività statutarie. In caso di contrasto tra destinazione d'uso urbanistica e destinazione d'uso statutaria, era necessario richiedere un cambio di destinazione d'uso al Comune.

La nuova norma offre numerosi vantaggi alle ASD e SSD, tra cui:

  • Maggiore flessibilità: le ASD e SSD possono scegliere il locale più adatto alle proprie esigenze, anche se non ha la destinazione d'uso prevista per le attività statutarie.
  • Riduzione dei costi: il cambio di destinazione d'uso è un'operazione complessa e costosa. La nuova norma elimina questo onere per le ASD e SSD.
  • Snellimento delle procedure: le ASD e SSD non devono più richiedere un cambio di destinazione d'uso al Comune.

Conclusione:

La nuova norma sulla destinazione d'uso dei locali utilizzati da ASD e SSD rappresenta un importante passo avanti per il settore sportivo italiano. La norma offre maggiore flessibilità, riduce i costi e semplifica le procedure per le ASD e SSD.